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Trento, 19 dicembre 2009
Per fare gli inceneritori falsificano anche i dati
lettera di Aldo Pompermaier
da l’Adige di sabato 19 dicembre 2009

L’occasione di leggere ancora una volta come l’informazione scorretta produce gravi danni alla salute dei cittadini mi induce a fare alcune riflessioni sul tema.

L’associazione medici per l’ambiente, affiliata all’International Society of Doctors for the Environment, ha denunciato che sono stati pubblicati, addirittura su documenti ufficiali della Regione Sicilia, i risultati di uno studio scientifico in cui risultano modificati, per attestare l’innocuità degli inceneritori e supportare la scelta dell’incenerimento dei rifiuti in documenti a uso delle Amministrazioni.

Mentre l’autore dello studio affermava che c’era qualche legame di incidenza tra mortalità per cancro e vicinanza all’inceneritore, nell’articolo tradotto figurava il contrario. Stravolgere i risultati provenienti da letteratura scientifica oltre che scorretto è diabolico. Ma, pensando a quello che hanno messo in campo le industrie del tabacco o le industrie che producevano l’amianto non può essere una novità, ma sicuramente un campanello d’allarme per comprendere che quando gli interessi economici sono alti, il pericolo è che il potente di turno sconvolga l’informazione anche utilizzando fior fior di scienziati.

E così, pensando allo splendido inceneritore di Brescia, che nelle sue patinate brochure, viene descritto come il massimo del contributo al miglioramento ambientale, elimina i rifiuti, riscalda le case ecc., fa dimenticare che gli inceneritori producono più rifiuti di quanti ne elimina tra scorie, ceneri più o meno tossiche, polveri filtrate e tonnellate di anidride carbonica, principale responsabile dei gas serra. «Incenerire significa usare l’aria come una discarica». Pensando a Copenaghen e al nostro inceneritore che incombe sulle nostre teste e di quelli che verranno dopo di noi, mi viene da pensare che il primo provvedimento che dovrebbero adottare è quello, non tanto di ridurre le emissioni, ma quanto di evitare che altri impianti ne producano di nuove. Il «taroccamento» di dati, le false notizie, l’utilizzo artefatto o strumentale di studi scientifici e di analisi di laboratorio non riusciranno a smorzare le preoccupazioni delle comunità coinvolte finché ci sono associazioni, cittadini e persone per bene che lottano e si impegnano e che non si lasciano influenzare dalle facili e remunerative (per loro) soluzioni.

Aldo Pompermaier

       Aldo Pompermaier, presidente dei Verdi del Trentino

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